Mariceta Gandolfo è nata e vive a Palermo, presso la cui università si è laureata in Filosofia e in Lettere Classiche. Ha insegnato per molti anni presso l’Istituto alberghiero e il Liceo Classico Francesco Scaduto di Bagheria. Ha scritto e diretto vari testi teatrali e collaborato alla rivista Mezzo Cielo. Dopo il successo dei suoi lavori: Sotto il cielo di Palermo, Donne in penombra – Storie semiserie di donne poco importanti e Una ragazza degli anni ’70, Mariceta Gandolfo torna ad incantarci con un nuovo lavoro: INDAGINE DI UNA DONNA IN NERO.
Una storia dove i destini e le vite di uomini e donne lontani e divisi dal tempo e dalla condizione sociale, vedono le loro realtà intrecciarsi in una sorta di giallo. Al centro del romanzo un misterioso quadro, ritraente una donna seduta vestita di nero e dallo sguardo attonito e perso nel vuoto con un bambino ai suoi piedi. I personaggi, come spesso accade nei romanzi della Gandolfo, sono realmente esistiti ed hanno qualche legame con la stessa autrice. Non si stupirà quindi il lettore nell’apprendere, che il proprietario del quadro nonchè protagonista, sia proprio il fratello di Mariceta: Enzo Gandolfo. Il quadro quindi esiste nella realtà, ed è opera di Piera Lombardo, una delle più sensibili pittrici siciliane del ‘900, la cui produzione complessiva è pressoché sconosciuta in Italia ed è attualmente esposto a Noto, presso la grande mostra su Novecento – Da Pirandello a Guccione – Artisti di Sicilia curata da Vittorio Sgarbi
Il romanzo è coinvolgente ed appassionante non solamente per l’indagine avviata dal protagonista del protagonista, ma anche per le storie semplici che si snodano attorno ai personaggi: storie di vita siciliana dove le radici di una cultura del silenzio celano non solo i dolori ma anche le passioni. Storie non solo di reticenza ma di lotta verso la ricerca di un cambiamento che finisce per segnare tutto il secolo scorso. Ma l’espressione della donna in nero è di cupa rassegnazione, oppure di inquietudine verso un ignoto futuro? Per scoprirlo bisognerà viaggiare nel tempo, nei sentimenti, nei mutamenti culturali di questa gente isolana, che se da una parte è ospitale e pronta a far festa nelle ville bagheresi, dall’altra diventa chiusa reticente quando di mezzo ci sono l’orgoglio, il dolore e il pregiudizio.
Il romanzo si può interpretare in chiave femminile, viste le numerose donne che lo costellano, come un omaggio alla forza e al coraggio di quelle siciliane, che incuranti del costume e degli usi portarono avanti le proprie idee dimostrandosi artefici del proprio futuro e capaci di scrivere la Storia.
Giuseppina Tesauro